San Marino non si è ancora dato una normativa e quindi nelle varie dispute famigliari per l’affido dei figli risulta difficile appellarsi ad una legge che non c’è, anche se viene generalmente applicato, ma non evita nelle separazioni, per fortuna non in tutte, l’insorgere di un conflitto per l’affido dei minori, uno scontro che assume connotazioni sociali. Il pericolo sempre presente in questi casi è di trasformare i figli in oggetto di scambio, ricatto, vendette e il conflitto inizialmente aspro con il tempo può ulteriormente acutizzarsi, a discapito del diritto superiore del fanciullo ad una bigenitorialità condivisa. Essere genitori, infatti, è diverso dall’essere coniugi. I genitori devono muoversi in modo autonomo. In Europa si parla di mediazione familiare fin dagli anni ’70. Il Regno Unito è stato il primo paese ad applicarla. Tra gli Stati che prevedono la mediazione oggi figurano l’Irlanda del Nord, la Francia, la Germania, la Spagna, l’Austria, il Portogallo, la Finlandia, la Svezia. Ultima l’Italia, ma progressivamente anche in altri Stati si sta legiferando in materia. Ad operare è un mediatore super partes. L’obiettivo è aiutare i coniugi, che rimarranno sempre genitori nonostante la fine del legame di coppia, a riorganizzare la futura vita familiare nell’interesse dei figli che hanno il diritto di mantenere rapporti equilibrati con entrambi i genitori. La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000, all’articolo 24 comma 3 afferma: “Ogni fanciullo ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori salvo se ciò sia contrario al suo interesse”.
Myriam Simoncini
Myriam Simoncini
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