Alla scoperta del tesoro di Domagnano. Si sono concluse le attività didattiche rivolte alle scuole sammarinesi organizzate nell'ambito della mostra “Domagnano in età gota. Risorse del territorio e alimentazione”, al museo di Stato
Il percorso didattico ha coinvolto oltre 500 alunni delle scuole di San Marino in un viaggio a ritroso nel tempo, per conoscere Domagnano-Paradiso. La mostra documenta gli scavi condotti nel 98 /2000 dai Musei di Stato nel sito dove sono stati trovati i resti di un insediamento d'età romana, ristrutturato in età gota. E proprio nel primi decenni del VI sec si data il Tesoro di Domagnano, complesso di gioielli e accessori in oro, considerato uno dei più importanti ritrovamenti del periodo delle Grandi Migrazioni. E proprio dalla ricostruzione del Tesoro di Domagnano che inizia il viaggio a ritroso che permette di conoscere da vicino anche le professionalità che contribuiscono a fare luce sulla storia più antica: gli archeologi che hanno scavato il sito e studiano i reperti, gli archeobotanici che hanno ricostruito l'antico paesaggio vegetale attraverso l'esame dei pollini e dei frutti, gli archezoologi che hanno indagato le pratiche di allevamento attraverso i resti di cucina. L'alimentazione è stata approfondita attraverso un progetto di archeologia sperimentale sulla cucina antica documenta negli spazi museali del museo di Stato.
Il percorso didattico ha coinvolto oltre 500 alunni delle scuole di San Marino in un viaggio a ritroso nel tempo, per conoscere Domagnano-Paradiso. La mostra documenta gli scavi condotti nel 98 /2000 dai Musei di Stato nel sito dove sono stati trovati i resti di un insediamento d'età romana, ristrutturato in età gota. E proprio nel primi decenni del VI sec si data il Tesoro di Domagnano, complesso di gioielli e accessori in oro, considerato uno dei più importanti ritrovamenti del periodo delle Grandi Migrazioni. E proprio dalla ricostruzione del Tesoro di Domagnano che inizia il viaggio a ritroso che permette di conoscere da vicino anche le professionalità che contribuiscono a fare luce sulla storia più antica: gli archeologi che hanno scavato il sito e studiano i reperti, gli archeobotanici che hanno ricostruito l'antico paesaggio vegetale attraverso l'esame dei pollini e dei frutti, gli archezoologi che hanno indagato le pratiche di allevamento attraverso i resti di cucina. L'alimentazione è stata approfondita attraverso un progetto di archeologia sperimentale sulla cucina antica documenta negli spazi museali del museo di Stato.
Riproduzione riservata ©