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Allarme lavoro: negli ultimi tre mesi persi 166 posti. 108 sono sammarinesi

Lonfernini: "Rispetto al 2019 siamo a più del doppio delle mobilità. Abbiamo bisogno di riformare quasi completamente il mercato del lavoro".

di Monica Fabbri
19 ott 2020
Allarme lavoro: negli ultimi tre mesi persi 166 posti. 108 sono sammarinesi
Allarme lavoro: negli ultimi tre mesi persi 166 posti. 108 sono sammarinesi

166 posti di lavoro persi nell'ultimo trimestre: 108 sono sammarinesi e residenti, 40 frontalieri stabilizzati o soggiornanti, 18 hanno un'indennità di disoccupazione. Fatta eccezione per i 38 dipendenti di Banca Nazionale Sammarinese, la maggior parte hanno perso il lavoro come diretta conseguenza della pesante eredità del Covid sull'economia. Sono tempi duri, di incertezze per il futuro, tanto più che i tre mesi in questione – luglio, agosto e settembre – sono stati quelli della ripresa turistica dopo il lockdown, e quindi è lecito chiedersi cosa aspettarsi.

Numeri che preoccupano il Segretario Teodoro Lonfernini e che sono stati oggetto di analisi in Congresso di Stato. Sull'andamento del lavoro c'è un esame costante, con riflessioni su quei 108 sammarinesi che in tre mesi non hanno più un'occupazione. “Guardando ad oggi – dice Lonfernini - mi vien da pensare che la riflessione fatta già a gennaio era opportuna. Non era per un senso di protezionismo nei confronti del mercato del lavoro interno. Il provvedimento fino alla fine dell'anno deve andare avanti ma non è sufficiente”.

Prima del Covid erano circa 800 i disoccupati totali. E se già allora era difficile ricollocarli oggi che sono in aumento la sfida è ancor più ardua. Imperativo, per il Segretario, rimettere in moto l'economia attraverso le riforme. E si lavora ad un testo normativo su incentivi ad imprese e lavoratori. “Abbiamo bisogno di riformare quasi completamente il mercato del lavoro, tutta la parte dei diritti, la capacità di rispondere a domanda e offerta, anche attraverso la politica degli incentivi. La verifica trimestrale sulle mobilità ci dice che siamo a più del doppio del 2019. Per cui una politica avveduta non può che rispondere a quelle circostanze con atti normativi”.


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