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Allergia ai pollini o raffreddore? L'esperta ci spiega come riconoscerli

Primavera, tempo di rinite allergica: a farne le spese sono soprattutto le mucose delle vie respiratorie. Sintomi, cause e cure: ecco cosa consiglia la Professoressa Eleonora Nucera

di Silvia Fabbri
27 apr 2024
Eleonora Nucera
Eleonora Nucera

Le allergie stagionali rappresentano un fastidioso inconveniente per molti. Sostanze innocue come i pollini, possono infatti scatenare una serie di reazioni nel nostro organismo, causando un vero e proprio disagio per chi ne soffre. Per comprendere meglio questa problematica e trovare soluzioni efficaci, abbiamo intervistato la Prof.ssa Eleonora Nucera, Direttrice del reparto di Allergologia ed Immunologia Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli di Roma, nonché docente di Allergologia dell'Università Cattolica del S. Cuore. La professoressa ci guiderà attraverso le cause, i sintomi e le possibili terapie per affrontare le allergie stagionali, offrendo preziosi consigli per limitarne gli effetti sia in casa che all'aperto.

Professoressa, in cosa consiste l'allergia stagionale e come si diventa allergici? 
L'allergia stagionale si verifica quando alcune persone sviluppano una sensibilità e producono anticorpi in risposta a sostanze normalmente innocue come - in questo caso - i pollini.

Perchè se ne soffre? cause e fattori di rischio
La causa di queste reazioni allergiche sono appunto i pollini, che stimolano la produzione di anticorpi. Questi ultimi, a loro volta, provocano la liberazione di sostanze chimiche da parte degli organi interessati, dando origine ai sintomi manifestati dal paziente. I fattori di rischio sono sicuramente:

  • Una predisposizione familiare per l'allergia: ad esempio, individui con genitori allergici hanno un rischio maggiore di sviluppare allergie.
  • L'inquinamento ambientale, che aumenta la probabilità di sviluppare allergie. Esso può infatti causare alterazioni nella mucosa bronchiale e nasale, favorendo l'ingresso dei pollini nell'apparato respiratorio e stimolando le reazioni allergiche nei soggetti predisposti.

Quali sono i sintomi? E come distinguere l'allergia dal raffreddore?
I sintomi a volte possono mimare una rinite virale e sono caratterizzati da: 

  • Scolo nasale 
  • Starnuti
  • Lacrimazione. 

In questi casi non c'è febbre e a volte i sintomi durano più a lungo che in un normale raffreddore. Inoltre i disturbi possono insorgere e passare improvvisamente, non appena il paziente si avvicina o si allontana dall’allergene. Per capire se davvero si tratti di un'allergia deve comunque essere fatta la valutazione allergologica.

Come si cura l'allergia?  
La gestione delle manifestazioni allergiche prevede due approcci distinti: quello sintomatico, mirato ad alleviare i sintomi durante il malessere del paziente attraverso terapie temporanee; e quello eziologico, che mira a curare la malattia alla sua radice. Le terapie sintomatiche, sebbene utili nel bloccare i sintomi, non offrono una soluzione definitiva al problema. Al contrario, la terapia eziologica rappresentata dal vaccino mira a trattare la causa sottostante della malattia. Questi vaccini, differenti dai tradizionali anti-infettivi, contengono pollini diluiti in modo adeguato per stimolare la produzione di anticorpi protettivi, abituando così l'organismo al contatto con gli allergeni.

Quali consigli possiamo dare a chi ne soffre? 

  • Tenere le finestre chiuse;
  • Effettuare lavaggi nasali mattina e sera per favorire l’eliminazione dell'allergene;
  • Prendere la terapia sintomatica fino a che non passa il disturbo e rivolgersi all'allergologo per la cura definitiva.





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