"Il conseguimento della pace fra Israele e i suoi vicini e fra Israele e il popolo palestinese non è per noi soltanto una questione di politica estera. La pace è da sempre una profonda aspirazione del popolo ebraico", ma "purtroppo lo Stato d'Israele si trova nuovamente di fronte alla necessità di reagire con potenza alla serie di assassini, incessanti attacchi missilistici contro la popolazione civile condotti da Hamas, nota a tutta la comunità internazionale, comprese Italia ed Europa, come sanguinaria organizzazione terroristica". Lo scrive, in un intervento su la Repubblica, l'ambasciatore di Israele in Italia e San Marino, Naor Gilon. "Circa due terzi degli israeliani vivono attualmente sotto minaccia per le loro vite", sottolinea il diplomatico, e "nessun governo al mondo tollererebbe una simile situazione". Gilon critica la scelta del presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen di stipulare il patto con Hamas, che ha fatto "così saltare il tavolo dei negoziati con Israele". L'accordo della cosiddetta "riconciliazione" ha permesso ad Hamas l' "uscita dall'isolamento in cui si trovava" e gli ha dato "legittimazione e sicurezza per poter riprendere, in modo ancora più intensivo, le azioni terroristiche da Gaza e anche nella West Bank". Secondo Gilon, "Abu Mazen non ha alcuna capacità di attuare la propria responsabilità a Gaza, oppure non ne ha la volontà", ed "entrambe le opzioni sono gravi". Ora, aggiunge, "e' tempo che la comunità internazionale faccia rispettare le condizioni che essa stessa ha stabilito per Hamas: riconoscimento di Israele, degli accordi precedenti e l'abbandono del terrorismo". Ed "è anche tempo che il presidente dell'Autorità palestinese rompa quest'alleanza con Hamas e ritorni al tavolo dei negoziati con Israele senza precondizioni": questa - conclude - è "l'unica via per giungere a una soluzione".
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