L'uomo, originario di Skrapar, in Albania, residente a Gioia del Colle ma domiciliato da anni a Gatteo Mare è stato individuato ieri pomeriggio dagli uomini della mobile in un centro commerciale di Rimini.
Prima lo hanno seguito fino all’appartamento di Gatteo, poi lo hanno tratto in arresto, su mandato del Gip di Foggia. Successivi accertamenti e le impronte digitali dell’uomo hanno permesso alla mobile di accertare la sua identità.
L’uomo ha 25 anni con precedenti penali per reati contro il patrimonio ma in questo caso è accusato di avere abusato di una ragazza minorenne, nipote della madre dei due ragazzini arrestata con l’accusa di aver fatto prostituire i figli nel corso di riti esoterici.
La donna l’avrebbe ceduta all’albanese in cambio di 2000 euro circa. Doveva diventare sua moglie e permettergli così di ottenere la cittadinanza italiana. Invece è finita in un girone dell’infermo.
L’uomo l’avrebbe sottoposta a sevizie continue sotto gli occhi indifferenti della zia con la quale convivevano e mai intervenuta per fermare l’albanese che prima picchiava la ragazzina poi la legava al letto e la minacciava con un coltello prima di abusare di lei. I fatti risalgono al 2004.
Ora l’albanese si trova nel carcere di Rimini in attesa della richiesta di trasferimento da parte della procura di Foggia.
Prima lo hanno seguito fino all’appartamento di Gatteo, poi lo hanno tratto in arresto, su mandato del Gip di Foggia. Successivi accertamenti e le impronte digitali dell’uomo hanno permesso alla mobile di accertare la sua identità.
L’uomo ha 25 anni con precedenti penali per reati contro il patrimonio ma in questo caso è accusato di avere abusato di una ragazza minorenne, nipote della madre dei due ragazzini arrestata con l’accusa di aver fatto prostituire i figli nel corso di riti esoterici.
La donna l’avrebbe ceduta all’albanese in cambio di 2000 euro circa. Doveva diventare sua moglie e permettergli così di ottenere la cittadinanza italiana. Invece è finita in un girone dell’infermo.
L’uomo l’avrebbe sottoposta a sevizie continue sotto gli occhi indifferenti della zia con la quale convivevano e mai intervenuta per fermare l’albanese che prima picchiava la ragazzina poi la legava al letto e la minacciava con un coltello prima di abusare di lei. I fatti risalgono al 2004.
Ora l’albanese si trova nel carcere di Rimini in attesa della richiesta di trasferimento da parte della procura di Foggia.
Riproduzione riservata ©