Studiosi e professionisti sono il punto di riferimento, ma accanto alla comunità scientifica ci sono loro, i genitori dei bambini e ragazzi dislessici. Un contesto affettivo e in un contatto quotidiano che sposta il punto di vista nell'individuare criticità, nell'analisi dei bisogni che si allargano rispetto al solo contesto scolastico, nel cercare strade e proposte per venirvi incontro. “Stiamo cercando di ricominciare, dopo il periodo del Covid – spiega la Presidente della Associazione Sammarinese Dislessia, Tamara Zaretti -. Sono state fatte già parecchie iniziative. Rimangono le criticità legate alla scuola, perché rimane ancora qualcosa da rettificare: la legge c'è, va sicuramente applicata, vanno rivisto alcune piccole cose. Ma ci sono altri aspetti che ci stanno arrivando anche dall'esterno, dai genitori... la dislessia non si ferma alla scuola; quello che poi va avanti è la questione lavorativa, la vita quotidiana. E nella vita quotidiana rientra, per esempio, anche la patente per i ragazzini, dal patentino alla patente B. Attiva dal 2010, Associazione sammarinese Dislessia lancia l'appello a fare rete: “E' un lavoro molto grande, noi siamo tutti volontari, siamo genitori e sicuramente abbiamo bisogno di supporto. se ci fosse qualche genitore all'ascolto, benissimo, è ben accetto in Associazione”.
nel video, l'intervista alla Presidente dell'Associazione Sammarinese Dislessia, Tamara Zaretti