In merito alla comparsa di alcuni focolai di influenza aviaria nella vicina Regione Emilia Romagna, la Segreteria di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale, vuole rassicurare la cittadinanza circa il possibile diffondersi dell’epidemia nel nostro territorio. Il Dipartimento Prevenzione dell’ISS, si è da subito allertato a seguito dalla denuncia del primo focolaio della malattia e da allora è costantemente in contatto con le competenti autorità sanitarie italiane e della Commissione Europea, attraverso le quali viene regolarmente informato dell’evoluzione della malattia e delle misure precauzionali messe in atto nelle zone coinvolte.
Nel caso in cui la situazione dovesse evolversi le autorità competenti attiveranno gli interventi straordinari per il contenimento della diffusione del virus, così come prevede la normativa sanitaria europea e nazionale, attraverso il monitoraggio degli allevamenti e per la tutela della salute pubblica. Nel frattempo, pur non avendo allevamenti intensivi in territorio, a scopo cautelare verranno comunque effettuati controlli di tipo virologico su di un numero significativo di allevamenti rurali.
Come già evidenziato dal Centro Europeo di Prevenzione e Controllo delle malattie (ECDC) e dalla Commissione Europea, il consumo di carne di pollame e di uova poste in commercio, è sicuro e quindi non vi sono motivi ostativi al loro consumo. Le autorità sanitarie precisano inoltre che anche per gli allevamenti avicoli rurali, ossia per chi possiede pollame (galline, anatre, oche e altri volatili) per consumo personale, non esistono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova. Le uniche precauzioni da utilizzare sono quelle relative al contatto di animali da allevamento con animali selvatici: ideale sarebbe allevare gli avicoli completamente al chiuso o in uno spazio recintato, mantenendo in un luogo coperto la mangiatoia e l’abbeveratoio.
Al fine di prevenire la diffusione del virus, la raccomandazione che viene fatta, in caso di morte improvvisa e contemporanea di diversi animali, è di contattare la UOS Sanità Veterinaria del Dipartimento Prevenzione, che provvederà ad effettuare gli accertamenti del caso.
Nel caso in cui la situazione dovesse evolversi le autorità competenti attiveranno gli interventi straordinari per il contenimento della diffusione del virus, così come prevede la normativa sanitaria europea e nazionale, attraverso il monitoraggio degli allevamenti e per la tutela della salute pubblica. Nel frattempo, pur non avendo allevamenti intensivi in territorio, a scopo cautelare verranno comunque effettuati controlli di tipo virologico su di un numero significativo di allevamenti rurali.
Come già evidenziato dal Centro Europeo di Prevenzione e Controllo delle malattie (ECDC) e dalla Commissione Europea, il consumo di carne di pollame e di uova poste in commercio, è sicuro e quindi non vi sono motivi ostativi al loro consumo. Le autorità sanitarie precisano inoltre che anche per gli allevamenti avicoli rurali, ossia per chi possiede pollame (galline, anatre, oche e altri volatili) per consumo personale, non esistono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova. Le uniche precauzioni da utilizzare sono quelle relative al contatto di animali da allevamento con animali selvatici: ideale sarebbe allevare gli avicoli completamente al chiuso o in uno spazio recintato, mantenendo in un luogo coperto la mangiatoia e l’abbeveratoio.
Al fine di prevenire la diffusione del virus, la raccomandazione che viene fatta, in caso di morte improvvisa e contemporanea di diversi animali, è di contattare la UOS Sanità Veterinaria del Dipartimento Prevenzione, che provvederà ad effettuare gli accertamenti del caso.
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