La giornata di protesta in Bangladesh per la condanna a morte per crimini di guerra di un leader del partito fondamentalista musulmano si è conclusa ieri con un bilancio di 35 morti, centinaia di feriti, gravi danni e il sabotaggio della ferrovia che collega Chittagong con il resto del paese, con il conseguente deragliamento di un treno. I media bengalesi riferiscono che a seguito della sentenza che ha stabilito la pena capitale per responsabilità di gravi crimini di guerra commessi durante l'indipendenza nel 1971 per Delawar Hossain Sayedee, disordini sono scoppiati in una decina di distretti del paese con ripetuti scontri fra manifestanti del Jamaat e della sua sezione giovanile. Negli incidenti, ha confermato una fonte ufficiale, è stato fatto uso di armi da fuoco da una parte e dall'altra, con la morte di militanti musulmani, agenti di polizia e passanti. Ieri sera, infine, sconosciuti hanno sabotato i binari della linea ferroviaria che collega la città portuale di Chittagong con il resto del paese, causando il deragliamento di almeno sei binari di un treno con il conseguente blocco del traffico che ancora persisteva in mattinata. I due tribunali speciali sui crimini di guerra operanti a Dacca hanno nelle ultime settimane condannato tre responsabili del Jamaat, due a morte ed uno all'ergastolo. Questo partito ha annunciato nuove proteste per domani ed uno sciopero generale di 48 ore a partire da domenica.
Riproduzione riservata ©