Tre milioni di tonnellate di rifiuti urbani in meno. Questo il dato più significativo nel report dei rifiuti della Regione Emilia Romagna, che evidenzia un calo del 3,6%, in termini percentuali, nella produzione. E' la stessa percentuale di contrazione che si registra in un altro settore particolarmente delicato: quello dei rifiuti speciali. Un dato che diventa ancora più importante se si considera che, nello stesso periodo, il numero degli abitanti è cresciuto. Stando ai dati diffusi dall'Arpa, l'agenzia regionale per l'ambiente, è in diminuzione anche la produzione pro-capite, che si assesta sui 647 chilogrammi per abitante. I valori provinciali medi variano dai 544 chili pro capite a Bologna, fino ai 768 Kg di Rimini, che risulta la provincia nella quale si produce più rifiuto in relazione al numero dei residenti. Vanno però tenuti in considerazione anche i flussi turistici, che portano le presenze a Rimini fino a 50 volte i residenti abituali. In questo caso la produzione di rifiuto scende fino a 669 chilogrammi pro-capite. La provincia riminese poi, insieme a Piacenza, si colloca al secondo posto per la contrazione del rifiuto, con un meno 4,1%. Provincia regina, per il calo dei rifiuti, è Parma, con un meno 6,3%. Risultati diversi anche sulla raccolta differenziata. A Parma e Reggio Emilia si raccolgono in modo differenziato più del 60% dei rifiuti urbani, Piacenza, Modena, Ravenna e Rimini hanno superato il 50% di raccolta differenziata, mentre le province di Ferrara, Forlì-Cesena e Bologna registrano valori compresi tra il 40 e il 50%. Ci sono poi 75 comuni minori che nel 2012 hanno raggiunto e superato l'obiettivo di legge del 65%. In generale, comunque, oltre la metà della produzione di urbani viene raccolta in modo differenziato in aumento dell'1%, confermando il trend in crescita: dal 2001 al 2012 è più che raddoppiata, passando dal 25,3% al 53,9%. Nel graduale adeguamento agli obiettivi europei, il sistema di raccolta differenziata con i contenitori stradali resta il più diffuso, intercettando il 34% della raccolta; si sta diffondendo il 'porta a porta' (15%), mentre i 371 Centri di raccolta ottengono il 27% e altri sistemi (raccolte dedicate, su chiamata, eco-mobile) intercettano il rimanente 24%.
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