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Caso Biagioli, Casali ha incontrato Ceccarini

9 feb 2009
Tribunale
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Un faccia a faccia richiesto dallo stesso magistrato, che spiegando i motivi per cui ha deciso di astenersi dal presiedere il processo a carico dell’ex comandante della gendarmeria Marcello Biagioli e di suo figlio Carlo, avvocato, ha scatenato una autentica ridda di polemiche. Ultima in ordine cronologica, anche quella dell’ordine degli avvocati e notai, che ha definito la decisione tardiva, sottolineando che la richiesta avanzata a suo tempo di affidare ad altro magistrato il procedimento, “si fondava su gravi sospetti derivanti dai comportamenti tenuti dal giudice Ceccarini nel medesimo giudizio”.
Per il Segretario Casali, subito dopo l’incontro, “quanto sta accadendo è molto grave e pone ancora una volta in evidenza il profondo malessere in cui versano giustizia e tribunale. Penso che l’attività in Consiglio Grande e Generale non debba subire interferenze di sorta e che l’operato svolto da alcuni consiglieri sia assolutamente legittimo”, aggiunge, facendo riferimento all’ordine del giorno con cui parte dell’opposizione chiedeva di fare il possibile affinché il processo non cadesse in prescrizione. “Al tempo stesso – continua Casali – ritengo molto grave e inquietante che un magistrato denunci di aver ricevuto innumerevoli pressioni affinché giungesse ad una soluzione rapida del processo, con sentenza di condanna per i due imputati. Su tale fatto – dice- credo che gli organi competenti debbano andare fino in fondo nell’accertare gli accadimenti. Chiedo a tutti – è l’auspicio finale – di usare senso di responsabilità ed estrema ponderatezza nei comportamenti”. Del caso si parlerà nella prossima Commissione di Giustizia.

Francesca Biliotti

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