Sul quotidiano "La Voce" il faccendiere forlivese della Finbroker, Loris Bassini, dichiara di aver incontrato il consulente della commissione Mitrokhin ed anche che gliel'hanno presentato politici sammarinesi. Bassini, però, non dichiara mai che furono Gatti e Podeschi a presentargli Scaramella. E' l'ennesimo tassello di un giallo sempre più complicato, sui rapporti tra alcuni politici della Repubblica di San Marino e il consulente della commissione Mitrokhin. Solo dopo una verifica minuziosa delle informazioni e dei riscontri, sarà possibile accertare i reali contorni della vicenda, che di per sé si presta a speculazioni e strumentalizzazioni politiche. Gatti, chiamato in causa dall'articolo pubblicato da "Repubblica", si dichiara pronto ad affrontare l'argomento nelle sedi opportune, e cioè il suo partito e il Consiglio Grande e Generale. Podeschi opta per il "no comment". Silenzio da parte dell'ex comandante della Gendarmeria, Marcello Biagioli, indicato dall'articolista di "Repubblica" come una delle persone che con Scaramella ha avuto contatti diretti. L'avvocato del consulente della Commissione Mitrokhin, Sergio Rastrelli, di Napoli, fa sapere che non appena Mario Scaramella potrà lasciare l'ospedale di Londra e prendere visione di ciò che è stato detto e scritto, darà la sua versione dei fatti, compresi quelli riguardanti i suoi rapporti con la Repubblica di San Marino, dove - secondo indiscrezioni - sarebbe tornato dopo aver incontrato a Londrà l'ex spia russa Litvinenko, ucciso dal polonio 210. Scaramella, per quanto è dato a sapere, è stata la persona esposta alla contaminazione più rilevante dello stesso agente radioattivo, tra quelle incontrate da Litvinenko. Dall'ospedale di Londra dove è ricoverato, le notizie sono però rassicuranti. Mario Scaramella, a dispetto delle voci che lo davano per gravissimo, sta bene e non presenta alcun sintomo di avvelenamento.
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