Nuovi violenti scontri tra cinesi di etnia han e uighuri hanno provocato vittime durante lo scorso fine settimana nella irrequieta regione dello Xinjiang, nella Cina nord occidentale. Lo riferisce il sito di Radio Free Asia che parla di scontri nella zona del bazar della città di Kargilik (in cinese, Yecheng) nei quali sarebbero morte almeno cinque persone. Numerosi i feriti. Circa un mese fa 23 persone morirono nella contea di Maralbeshi (Bachu in cinese) a Kashgar. A seguito di questi ultimi scontri sono stati intensificati tutti i controlli nella zona. Il personale degli ospedali dove sono stati portati i feriti sarebbe stato invitato a non divulgare informazioni sulle persone ricoverate. La regione dello Xinjiang è dal 2009 sotto stretto controllo della polizia e dell'esercito cinese, da quando cioé quasi 200 persone persero la vita in scontri tra uighuri e immigrati cinesi nella capitale, Urumqi. Le autorità cinesi ritengono che i responsabili delle violenze siano estremisti musulmani legati all'internazionale islamica del terrore, mentre gli esuli sostengono che Pechino esagera la minaccia del terrorismo islamico per giustificare la repressione contro la popolazione uighura. Pechino, infatti, spesso bolla come terroristi persone che combattono per l'affermazione dei diritti dell'etnia locale.
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