Condannati questa mattina dal tribunale due amministratori di altrettante società di import-export nel settore dei rottami di rame e ottone. In base all’accusa, avevano eseguito false fatturazioni per oltre 56 milioni di euro. Nel 2007 l’allora governo aveva revocato alle due società la patente di esercizio. Questa mattina l’epilogo, con l’avvocatura dello Stato che si è costituita parte civile, ed ha chiesto il risarcimento del danno per la turbativa creata nei rapporti con la vicina Italia. Le due società acquistavano in nero dall’Italia i rottami di metallo, pagando in contanti. Poi presentavano al Tributario fatture di ditte realmente esistenti, ma probabilmente inconsapevoli: così il passaggio a San Marino risultava regolare. Il primo amministratore è stato condannato a 8 mesi e 1.600 euro di multa; il secondo a 3 mesi e un giorno e 400 euro di multa. Pena sospesa per due anni.
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