Per la prima volta non si è fatto ricorso all’assestamento di bilancio, ma non solo, nel 2008 si sono raggiunti risultati importanti, dall’inversione di tendenza delle prestazioni fuori territorio, alla risposta interna agli assistiti Iss e agli esterni. La spesa sanitaria procapite è rimasta la stessa dal 2000, ossia 1500 euro, nonostante i maggiori costi per inflazione, nuove tecnologie, nuovi farmaci più cari, e nuove figure professionali. Un risultato dovuto alla ottimizzazione degli stanziamenti e che ha saputo assicurare servizi e prestazioni migliori, un livello che gli stessi cittadini cominciano a percepire. La consulta però evidenzia anche situazioni critiche di spesa per appaltati esterni e chiede un attento monitoraggio, perché presentano aumenti che superano le previsioni iniziali. Un altro tema riguarda il prevedibile calo sia del Prodotto Interno Lordo, sia delle entrate dello Stato. Su questo l'invito alle autorità è considerare seriamente un contenimento del fenomeno della immigrazione, che ogni anno pesa sul bilancio dell’Iss con nuovi e consistenti costi. Senza controlli, dice la Consulta, potrebbero sorgere criticità in grado di mettere in crisi il livello delle prestazioni. Infine si è parlato delle cifre iscritte a bilancio con l’aumento del credito nei confronti dello Stato, salito a 120 milioni di euro, dovuti all’importo della Cassa Compensazione e all’esposizione verso il Servizio Sanitario Nazionale Italiano. La Consulta chiede il rientro nella gestione non solo contabile dell’Iss.
Myriam Simoncini
Myriam Simoncini
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