Gli attivisti anti-regime dei comitati di coordinamento locale denunciano la morte di 100 persone, "incluse donne e bambini". A Damasco e nei suoi sobborghi il bilancio più sanguinoso, con 57 morti. Il suk di Aleppo ieri è stato semidistrutto dalle fiamme, dopo i furenti scontri tra esercito e ribelli continuati per tutta la notte. Intanto il premier islamico nazionalista turco Erdogan, uno dei principali sostenitori dei ribelli sunniti in Siria, ha criticato oggi, ad Ankara, Russia, Cina e Iran per il loro appoggio al governo di Damasco affermando davanti al congresso del suo partito l'Akp che "la storia non perdonerà".
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