Il Gruppo Coordinamento Emergenze Sanitarie aggiorna sul contagio del coronavirus a San Marino. Presenti in conferenza stampa la dr.ssa Stefania Stefanelli Responsabile della Comunicazione-URP e il dr. Antonio Morri, Direttore del Pronto Soccorso e Centrale 118 dell'Ospedale di Stato.
13 i nuovi casi positivi in territorio su 57 tamponi nelle ultime 24 ore, che portano il totale a 398. Si tratta di pazienti prevalentemente asintomatici o paucisintomatici (con sintomi lievi), rilevati grazie alla nuova strategia di screening attiva dal 7 aprile in cui si cercano contagi all'interno dei gruppi familiari dei pazienti positivi. "Possiamo oggi dire - chiarisce la dottoressa Stefanelli - che il 5,6% della popolazione sammarinese è stata ad oggi testata". Nessun nuovo decesso, un nuovo guarito. 3 le persone ancora ricoverate in terapia intensiva in ospedale per il Covid-19, una femmina e due maschi. 12 invece le persone ricoverate in area di isolamento, 7 femmine e 5 maschi. 383 le persone in isolamento al proprio domicilio, 202 femmine e 181 maschi. Le quarantene attive sono 681, fra cui 55 riferibili ai sanitari e 14 alle forze.
Il Dottor Morri ripercorre la storia della pandemia, da quando si temeva l'ingresso di persone dalla penisola asiatica, che erano già però presenti in Europa. Il covid viene importato a San Marino da situazioni presenti nel circondario, derivanti probabilmente dall'area veneta. Una situazione che ha portato a un cambio di strategia e della situazione nell'ospedale e all'apertura di nuovi reparti. "Non posso esimermi dal ringraziare il personale dell'Ospedale - specifica- perché se c'è chi ha lavorato in prima linea ci sono tante persone che hanno lavorato gestendo reparti in cui se non c'era l'attività diretta del problema del Covid c'era un'attività di supporto che ha permesso agli altri di andare avanti". Dalla Cina non sono mai arrivati percorsi terapeutici da utilizzare o indicazioni dall'OMS per affrontare il coronavirus, per questo ci si è organizzati giorno per giorno con la gestione. "Perdere dei pazienti per strada- dichiara - è stato molto pesante da sopportare". La svolta, specifica, è arrivata con il nuovo sistema di screening dei casi, che permetterà di vigilare su possibili focolai in una fase in cui il paese sta ragionando come ripartire. Negli ultimi 10 giorni al pronto soccorso si è proceduti a 4 ricoveri su 15 pazienti che avevano un sospetto di malattie infettive. "San Marino - ricorda - ha una legge di sicurezza sociale che nasce nel '55 ed è stata appoggiata in consiglio dalla totalità dei nostri anziani e che ha permesso di garantire l'assistenza sanitaria al nostro paese". "Se San Marino non avesse avuto l'Ospedale - aggiunge- probabilmente non saremmo così ottimisti in questo momento".
Rispondendo ad una domanda sul funzionamento del Pronto Soccorso Morri spiega che il paziente viene accolto in un box, allestito all'interno della camera calda, in cui è possibile visitarlo e gestirlo in sicurezza fino a quando si arriva alla codificazione della diagnosi. Morri chiede di riservare, per quanto riguarda il covid, di riservare l'invio a chi è sintomatico. "Partirà probabilmente uno studio sierologico su tutta la popolazione", probabilmente partendo con il mondo di lavoro. Si sta lavorando sull'organizzazione su come farlo. Sarà eseguibile nelle attività commerciali con il prelevamento di una goccia di sangue. "È in definizione - annuncia - un gruppo che si occuperà della cosa".