La rogatoria inviata da Rimini a San Marino è stata eseguita quasi in tempo reale: alle 7.30 di lunedì, mentre la Finanza eseguiva gli arresti, gli inquirenti sammarinesi inviavano propri uomini a perquisire la casa di Marco Bianchini, a capo del gruppo Karnak, i locali della Fingestus, finanziaria legata al gruppo, ed altri locali nella disponibilità di Bianchini. L’ordine di arresto per quest’ultimo si è perfezionato in serata, quando Bianchini è stato accompagnato in carcere. La sua difesa è stata affidata all’avvocato Pier Luigi Bacciocchi. La documentazione è ancora in Repubblica: si attende di reperire altro materiale, soprattutto bancario, prima di inviare tutto in Italia. Intanto oltre confine l’indagine prosegue: ieri è stato arrestato un altro cittadino albanese sfuggito in un primo tempo, coinvolto nel giro di droga. Ma c’è un altro filone che interessa particolarmente gli inquirenti: quello romano. E qui sono ancora tanti i punti da chiarire. Primo fra tutti, il ruolo di Riccardo Ricciardi, uno degli uomini di fiducia di Bianchini, che pare figura chiave dell’intera vicenda. All’anagrafe tributaria Ricciardi non pare aver mai presentato dichiarazione dei redditi e risulta disoccupato. Eppure, la magistratura ha disposto il sequestro della sua villa a Roma, sulla via Cassia: valore di mercato un milione e mezzo di euro. Mandava i suoi figli in un collegio privato, dove la retta mensile è di 800 euro a bambino. E quali e quante amicizie influenti era in grado di vantare, a San Marino e a Roma? Non è escluso che l’indagine possa avere risvolti finora insospettabili.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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