Dopo la decisione annunciata del governo sammarinese di non attuare le stesse disposizioni di contenimento al Covid-19 dell'Italia, come la chiusura dei locali e 18, interviene il parlamentare di Italia Viva Marco Di Maio, parlando di "conseguenze negative per gli operatori della riviera romagnola e per la salute pubblica".
"È probabile - scrive in una nota su facebook - che molte persone decidano di trascorrere delle serate proprio sul Titano, aggregandosi attorno a ristoranti e bar, in barba alle disposizioni che (per quanto si possano non condividere) valgono in tutta Italia"."Mi auguro - prosegue - che le autorità sammarinesi vogliano ripensare alle loro normative, in un’ottica di collaborazione e solidarietà quanto mai fondamentale in questi giorni. Tanto più per uno Stato che dipende in modo vitale da quanto succede in Italia e in particolare tra Romagna e Marche".
All'agenzia Ansa è il Segretario di Stato per il lavoro Teodoro Lonfernini a replicare. "San Marino - specifica - è diversa dall'Italia, ha una popolazione contenuta su un territorio proporzionalmente più ampio. Ha anche un numero di pubblici esercizi contenuto, il controllo quindi è più semplice, il tracciamento da noi funziona. Chiudere bar, ristoranti e pasticcerie alle 18 è francamente assurdo".
"Possiamo permetterci - prosegue - un monitoraggio continuo ovunque. Abbiamo fatto test sierologici a tappeto, tamponi e abbiamo attivato ogni forma di assistenza, domiciliare prima ancora che ospedaliera, per chi ha lievi sintomi. Vorrei anche ricordare a chi punta il dito, che San Marino nei mesi più duri quando il Covid era sconosciuto, ha fatto tutto con le proprie forze. Noi applichiamo i protocolli dell'Oms, e chi viene al ristorante a San Marino è registrato. Siamo consapevoli di esistere in un sistema territoriale integrato con l'Italia e la vicina riviera romagnola, e il nostro agire e le nostre decisioni sono in pieno e totale rispetto degli altri. Vanno quindi rispettate".