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Donne afghane ridotte al silenzio nel regime: la strategia di Nove Onlus

L'associazione, che non ha mai interrotto la sua attività, risponde alle esigenze, rispettando le disposizioni. Presto una mostra a Roma per dare 'voce' alle donne afghane.

12 set 2024
Nel video Livia Maurizi, responsabile Progetti Nove
Nel video Livia Maurizi, responsabile Progetti Nove

Sulle donne afghane ridotte al silenzio, di nuovo e per legge, già si è detto. La nuova normativa “sul vizio e sulle virtù”, emanata dai talebani, richiama gli anni più bui del regime degli anni '90, ma anche un'attenzione mediatica ormai dimenticata dopo il precipitoso ritiro delle truppe statunitensi e della coalizione NATO. L'associazione Nove Onlus, invece, attiva dal 2012, non ha mai interrotto la propria attività in Afghanistan, rispondendo alle esigenze delle donne e rispettando le disposizioni imposte dal regime. Presto a Roma una mostra, il 18 ottobre l'inaugurazione, per sensibilizzare l'opinione pubblica su un paese e le sue donne, cui è stata tolta la voce ma non la speranza.

Nel video Livia Maurizi, responsabile Progetti Nove





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