E’ di almeno 38 morti e oltre 100 feriti il bilancio di una serie di attentati che hanno colpito varie zone del Paese. L’obiettivo era quello di terrorizzare i 19 milioni di votanti chiamati alle urne per scegliere – tra 6.200 candidati – i 325 deputati del nuovo parlamento, che a sua volta dovrà nominare il presidente e il premier. L’attacco più grave a Baghdad, dove 25 persone sono morte a causa del crollo di una palazzina colpita – pare – da un razzo. Dalla prima mattinata colpi di mortaio, razzi katiuscia e bombe artigianali hanno creato un clima di terrore intorno ai seggi, che sono stati chiusi nel pomeriggio agli orari prestabiliti. Non ci sono ancora dati ufficiali sull’affluenza alle urne; fonti di stampa irachene hanno comunque parlato di “partecipazione modesta” al voto. Il presidente Jalal Talabani ha comunque parlato di “giorno storico, in cui il vincitore assoluto è il popolo irakeno”. Quanto ai risultati, delle elezioni, occorrerà aspettare a lungo. Dati definitivi sono previsti solo per fine mese.
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