Vertice urgente per risolvere prima possibile l’emergenza dei rifiuti speciali: così vengono chiamati quelli prodotti da attività commerciali e industriali, per distinguerli dai rifiuti delle utenze civili.
I responsabili dell’Associazione dell’Industria, che ieri hanno lanciato l’allarme, erano da stamattina alla Segreteria al Territorio. Ritengono quanto meno discutibile che la Regione Emilia Romagna abbia sospeso l’accordo in essere, che pure dava tempo a San Marino fino alla fine dell’anno per emettere il decreto e adeguare la normativa a quella europea.
Cosa deve fare la Repubblica? Anzitutto creare un’area di stoccaggio interna, entro marzo, dove effettuare raccolta e pretrattamento dei rifiuti; inoltre deve poter procedere con la loro classificazione in base alla normativa europea, che obbliga anche ad identificare chi è il produttore e chi il notificatore. Fino a questo momento, è stata l’Anis ad occuparsi delle notifiche e le procedure, fanno sapere, sono lunghe e complesse.
La Segreteria al Territorio ha assicurato che il decreto era pronto da giugno, ma che la crisi di Governo ha di fatto impedito la sua adozione: il Governo in ordinaria amministrazione infatti, non poteva emetterlo, proprio perché a giugno non c’era l’urgenza. Ma questa ora c’è, la lettera della Regione ha cambiato tutto ed impone tempi celeri. Già lunedì quindi, il Congresso di Stato potrebbe emetterlo.
Francesca Biliotti
I responsabili dell’Associazione dell’Industria, che ieri hanno lanciato l’allarme, erano da stamattina alla Segreteria al Territorio. Ritengono quanto meno discutibile che la Regione Emilia Romagna abbia sospeso l’accordo in essere, che pure dava tempo a San Marino fino alla fine dell’anno per emettere il decreto e adeguare la normativa a quella europea.
Cosa deve fare la Repubblica? Anzitutto creare un’area di stoccaggio interna, entro marzo, dove effettuare raccolta e pretrattamento dei rifiuti; inoltre deve poter procedere con la loro classificazione in base alla normativa europea, che obbliga anche ad identificare chi è il produttore e chi il notificatore. Fino a questo momento, è stata l’Anis ad occuparsi delle notifiche e le procedure, fanno sapere, sono lunghe e complesse.
La Segreteria al Territorio ha assicurato che il decreto era pronto da giugno, ma che la crisi di Governo ha di fatto impedito la sua adozione: il Governo in ordinaria amministrazione infatti, non poteva emetterlo, proprio perché a giugno non c’era l’urgenza. Ma questa ora c’è, la lettera della Regione ha cambiato tutto ed impone tempi celeri. Già lunedì quindi, il Congresso di Stato potrebbe emetterlo.
Francesca Biliotti
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