Nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, sono state sottoposte a fermo di Polizia Giudiziaria cinque persone, tre uomini e due donne, tutti di origine cinese, con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento alla prostituzione di giovani loro connazionali. Utilizzando documenti falsi, il sodalizio, guidato da un trentenne regolare, affittava immobili dove esercitare tale attività - due appartamenti a Rimini ed uno a Viserbella - mentre i clienti, sia cinesi che italiani, venivano attirati attraverso inserzioni pubblicitarie su quotidiani locali e riviste specializzate riguardanti un fantomatico centro massaggi. Sei le vittime individuate dagli inquirenti - 4 con regolare permesso di soggiorno, 2 clandestine - le quali hanno raccontato di essere state attirate a Rimini con la promessa di un lavoro onesto, poi una volta in Italia costrette invece con minacce a prostituirsi. Gli sfruttatori si appropriavano del 50% del ricavato. Una di loro ha reso dichiarazioni tutte riscontrate successivamente dagli investigatori attraverso appostamenti e pedinamenti. Durante le perquisizioni sono stati ritrovati 7000 euro, numerosi profilattici e un tariffario su cui venivano appuntati dettagli sulle prestazioni. Nell’ambito della stessa operazione, inoltre, è stato arrestato un altro cittadino cinese clandestino, subito rimpatriato.
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