Rivela una telefonata a suoi conoscenti da parte di un candidato alle elezioni, che in cambio del voto avrebbe promesso favori personali. Un fatto grave che però ha scelto di non denunciare alla magistratura, perché non nutre fiducia nell'azione del tribunale di cui lamenta invece assenza di risposte a suoi precisi esposti. “Sono pronto però a fare nomi e cognomi – dichiara – se i giudici mi chiameranno”. Rinnova critiche ad esponenti del Governo uscente. Se la prende con Arzilli contestando la scelta di revocare una serie di società e per il progetto del Parco Scientifico e Tecnologico, di cui mette in dubbio la capacità di produrre ricchezza. Entra in polemica con Antonella Mularoni per la nomina di diplomatici a suo parere incapaci di portare vantaggi al Paese ma, al contrario, responsabili di gettare discredito sulla Repubblica. Contesta Venturini per aver finanziato l'asfaltatura di strade e Masi per la consulenza milionaria alla Sopaf dei fratelli Magnoni. Un capitolo a parte lo dedica a Valentini, per le scelte di Banca Centrale e quelli che definisce i danni causati al sistema bancario e finanziario. Torna sul contestato bonifico “in favore – dice - degli amici dell'ex ministro Galan, in pieno blocco dei pagamenti. E' ora di finirla – aggiunge – di mettere a capo di organismi importanti per la Repubblica persone che risultano pensionate in Italia, riconoscendogli stipendi faraonici. Qui – conclude – abbiamo tutte le professionalità necessarie ma continuiamo a non utilizzarle”.
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