Il fatto risale a qualche giorno fa e lo ha reso noto il principale quotidiano economico italiano. Secondo “Il Sole 24 ore” la Guardia di Finanza ha fermato, lungo la via che conduce dalla sede sammarinese della Karnak a un sito produttivo e di servizi riminese legato all’azienda del Titano, un furgone. All’interno sarebbero stati rinvenuti centinaia di plichi di cui risultano mittenti alcune società sammarinesi legate a Karnak, che potrebbero contenere le prove della stabile organizzazione dell’azienda sul territorio italiano e quindi aprire il sipario sugli agenti che vendono i prodotti dell’azienda per verificarne la “fedeltà” fiscale al sistema tributario italiano. “Un carico prezioso, scrive il quotidiano economico, per chi sta cercando di dimostrare che l’azienda è a San Marino ma deve pagare le tasse in Italia”. La questione vera, commenta il portavoce di Karnak Giovanni Pierani, è quella che si è discussa in sede di commissione tributaria e che nulla ha a che vedere con quanto scritto da “Il Sole 24 ore”. Non conosciamo ancora la sentenza riguardo al nodo del contendere, ovvero alla stabile organizzazione materiale e personale in Italia di Karnak. Certo è che la commissione tributaria ha sospeso l’esecuzione delle cartelle esattoriali. La sentenza verrà resa nota nelle prossime settimane, conclude Karnak, ma di fatto la commissione ha accolto la nostra istanza di sospensione e questo fa ben sperare in quella che è la nostra certezza: avere sempre agito correttamente e nel rispetto delle legge.
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