Circa 2 milioni di persone visitano ogni anno Boràcay, una delle isole più frequentate nelle Filippine centrali. Ma le spiagge di sabbia bianca e le acque cristalline sono diventate inquinate. Alberghi e ristoranti scaricano acque reflue e rifiuti direttamente in mare, causando seri problemi igienici. Così il governo ha deciso, durante il periodo di chiusura, di effettuare un'intensa bonifica e di modernizzare i sistemi fognari. Nei giorni scorsi i corpi di polizia pattugliavano le spiagge chiedendo ai turisti di lasciare l'isola. Sono state dispiegati agenti, anche in tenuta antisommossa, in un porto vicino per controllare se altri viaggiatori si stavano recando a prendere una barca per Boràcay. Si tratta di una misura certamente d'impatto che, se da una parte potrà migliorare l'inquinamento dell'area e ripristinare la bellezza apparentemente incontaminata del luogo, dall'altra preoccupa non poco per i suoi possibili effetti sull'economia locale. Più di 30.000 persone, infatti, si guadagnano da vivere dall'industria del turismo dell'isola.
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