E' stata una trattativa impegnativa e faticosa, segnata da uno sciopero e da aspri scontri. Oggi, però, il clima è sereno, hanno vinto dialogo e buona volontà. La firma del contratto commercio interessa oltre 3000 lavoratori. Sindacati e associazioni datoriali parlano di giusto compromesso in un periodo difficile per tutti, incluse le imprese, su cui ricade esclusivamente il costo del lavoro – afferma Monica Bollini di Osla, che evidenzia la latitanza delle istituzioni. Da Usc l'esigenza di fare sistema: “Siamo tutti sulla stessa barca”, commenta Marina Urbinati, “le imprese esistono perché esistono i lavoratori, e viceversa”. Tutti si ritengono soddisfatti, parlano di risultato equo. Non era scontato: la trattativa si era infatti arenata sulla parte economica. Il contratto – spiega il Segretario della FUCS-CSdL Stéphane Colombari - prevede un aumento del 5,5% sul triennio. “Una risposta importante per i lavoratori”, “un primo passo e un buon risultato” gli fa eco il Segretario Servizi e Commercio Usl Marco Santolini. Ma non c'è tempo per brindare, è già ora di rimettersi al lavoro: il contratto scade infatti a dicembre del 2024. “Purtroppo questi sono i tempi”, commenta il Segretario Federservizi Cdls Nicola Canti. “La normativa prevede che almeno sei mesi prima della scadenza vada riaperta la trattativa per il rinnovo. Tra l'altro occorre mettere in campo le iniziative per la tornata referendaria che dovrà sancire l'efficacia erga omnes. Oggi abbiamo infatti siglato il testo unico ma la parola fine spetta ai lavoratori”.