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Franco Califano: camera adente in Campidoglio

31 mar 2013
Franco Califano: camera adente in Campidoglio
Franco Califano: camera adente in Campidoglio
La musica italiana perde un altro grande artista: dopo la scomparsa due giorni fa di Jannacci, è morto ieri sera a 75 anni Franco Califano. La sua Roma gli intitolerà una strada, assicura il sindaco Alemanno.
La camera ardente di Califano sarà allestita nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Si aprirà domani mattina, lunedì 1° aprile, alle 10.00 e chiuderà alle 19. Lo comunica, in una nota, l'ufficio stampa di Roma Capitale annunciando che i funerali del cantautore sono previsti per martedì 2 aprile, nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo.

I commenti:
- Franco Califano "era anche un mio amico personale e non lo posso dimenticare. Abbiamo offerto il Campidoglio per la camera ardente e pensiamo che possa cominciare da domani". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, all'indomani della morte dell'artista. "Vogliamo testimoniare tutta la vicinanza della città- ha aggiunto - a questa bella figura di artista, controversa, con tante contraddizioni, ma anche con tanta umanità".
Poi ancora: "Credo che tutta Roma sia commossa per la scomparsa di un grandissimo artista come Franco Califano, profondamente radicato nella nostra città, nella storia e nella produzione artistica di tutti quei diversi modi di essere e soprattutto di quelle borgate che spesso hanno bisogno di una loro espressione". Interpellato sull'ultimo ricordo che ha di Franco Califano, Alemanno ha risposto: "quando l'abbiamo incontrato per un filmato sulla sua vita, mi pare fosse alla Casa del Cinema, per una testimonianza. Quindi l'abbiamo incontrato, abbiamo parlato tranquillamente e lui ha commentato che la sua lunga esperienza gli aveva insegnato tanta saggezza, quindi vedeva le cose con un po' con distacco. Ma - ha concluso - con grande affetto per tutti noi".
- "Ieri Jannacci, oggi Califano... scompaiono due artisti, bravi e diversi. Uno simpatico e caro amico, l'altro un 'maestro'". Così Vasco Rossi, con un post pubblicato poco prima del mezzogiorno di Pasqua sulla sua pagina Facebook, ricorda i due artisti scomparsi nell'arco di 24 ore. Aggiunge da Youtube il video di 'Se me lo dicevi prima' di Jannacci e conclude con un 'BUONA RESURREZIONE A TUTTI!'. "Ho scoperto Jannacci - ricorda il Blasco - quando avevo 16 anni. Le sue canzoni in milanese mi conquistarono subito. Erano divertenti e originali. Dipingevano personaggi disperati e sfortunati. Gli ultimi non i primi. Gli antieroi, le persone comuni (l'Armando, Vincenzina). La sua ironia amara, la sua satira sottile, sferzante, acuta e irresistibile lo portò in seguito a scrivere alcuni tra i più grandi capolavori della canzone italiana. 'Vengo anch'io, 'Quelli che', 'Se me lo dicevi prima', sono solo i primi che mi vengono in mente. Devo molto artisticamente a Enzo Jannacci e dentro il mio cuore di certo, lui e anche Franco, non moriranno mai".
- "31 marzo. Un altro grande artista della musica italiana ci ha lasciato. Con un percorso diverso da quello di Enzo, Franco Califano ha scritto ed interpretato bellissime canzoni che non svaniranno nel tempo, brani come 'Minuetto', 'Tutto il resto è noia, 'La musica è finita, 'Una ragione di più e tante altre. Lo ricordiamo affettuosamente come il 'CALIFFO', poeta cantautore che ha conquistato tanti cuori nell'universo femminile. Questa è una Pasqua triste per la musica...". Così Gianni Morandi ricorda Califano con un post sulla sua pagina Facebook.
- "Se ne va un menestrello romano, 'poeta maledetto' malinconico e dissacrante, sempre genuino. Ciao Franco". E' quanto scrive su Twitter Giorgia Meloni, deputato e fondatore di Fratelli d'Italia.
- "Ho i brividi. Questo l'ultimo sms di Franco per me durante la notte 'Che il Sig. vi protegga nel vostro viaggio nella vita. F. Califano'...". Lo hanno scritto i Negramaro su Twitter.
- "Un pensiero a Franco Califano, un grande della musica italiana. Le sue canzoni lo renderanno indimenticabile". Lo scrive su Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

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