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Frode borsistica: sgominata organizzazione criminale

14 mar 2008
Borsa
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Era una vera e propria centrale della truffa e annessa holding finanziaria dell’illecito, operante tra l’Italia, San Marino, Svizzera, Danimarca e Germania, quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Bari, coordinata dalla Procura di Trani. Azioni al portatore di una società danese, la Resol, quotata nel mercato secondario mondiale e nella Borsa danese, fatte passare per investimenti mobiliari di una società emergente del terziario, erano in realtà al centro di un articolato tentativo di truffa che aveva lo scopo di far immettere i titoli nel circuito finanziario e borsistico italiano. Lo scopo era quello di trarre in inganno banche ed istituti di credito che, dopo l’accredito del controvalore in euro in rapporto titoli, si sarebbero trovati con “pezzi di carta” del tutto privi di valore, ma con potenziali facoltosi acquirentì privati, attirati dall’apparente ottimo rendimento dei titoli. «Un piccolo “caso Parmalat”», secondo gli inquirenti, ma questa volta in un Paese estero. 28 milioni 100 mila le azioni sino ad oggi sequestrate dalla Guardia di Finanza di Bari, su tutto il territorio italiano.

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