I numeri sono solo la drammatica cornice dell'emergenza. Ma l'appello dell'ONU parte da quegli oltre 60 milioni di profughi nel mondo – record negativo senza precedenti - per chiedere una nuova volontà, corale, da opporre alla paralisi politica. E' Il segretario Ban Ki Moon ad evidenziare il corto circuito nelle soluzioni messe in atto, nelle reazioni, tra la “retorica politica disgregante, le restrizioni in materia di accesso all'asilo, la xenofobia che sostituisce lo spirito di condivisione con l'intolleranza, minacciando le stesse convenzioni internazionali poste a tutela”. “Invece della ripartizione degli oneri – sottolinea il presidente dell'Agenzia ONU Filippo Grandi – vediamo la chiusura delle frontiere e le organizzazioni umanitarie sono sole ad affrontare le conseguenze, a salvare vite”.
Donne e bambini le vittime: sono la metà dei rifugiati e la guerra in Siria resta la prima causa di fuga. Un dramma che colpisce direttamente l'Europa: oltre un milione di rifugiati attraverso il Mediterraneo. Migliaia i morti. Oltre ai media, chiamati in causa come responsabili di una narrazione tossica del fenomeno, il richiamo va agli stati, per un 2016 che sia “anno di svolta” verso il 19 settembre, all'assemblea generale ONU, per trovare insieme soluzioni. Ma anche il riconoscimento della generosità di stati, famiglie e singoli, impegnati in piccoli gesti di accoglienza. Così San Marino: un 18enne del Gambia, ospite da oltre un mese alla casa San Michele. Sono arrivati la settimana scorsa, padre madre e 3 bambini dalla Siria, ospiti in un appartamento della parrocchia di Borgo Maggiore.
Un gesto di accoglienza che nella giornata del rifugiato riceve il plauso del PDCS, segno concreto di attenzione ai deboli e che pone San Marino come primo stato ad aderire ai corridoi umanitari. Dal PDCS l'invito al governo a far sentire la propria voce nelle sedi internazionali perché le cause delle migrazioni di massa siano risolte alla radice. Una San Marino che accoglie ricordata anche dal PSD, deprecando quanti, una minoranza, stanno costruendo argomentazioni che inducono a cadere nella trappola della paura verso lo straniero. Chiudere i confini o costruire muri non porta risultati – scrive il PSD - e l'emergenza umanitaria insegna che non può esserci globalizzazione economica senza globalizzazione umana.
Donne e bambini le vittime: sono la metà dei rifugiati e la guerra in Siria resta la prima causa di fuga. Un dramma che colpisce direttamente l'Europa: oltre un milione di rifugiati attraverso il Mediterraneo. Migliaia i morti. Oltre ai media, chiamati in causa come responsabili di una narrazione tossica del fenomeno, il richiamo va agli stati, per un 2016 che sia “anno di svolta” verso il 19 settembre, all'assemblea generale ONU, per trovare insieme soluzioni. Ma anche il riconoscimento della generosità di stati, famiglie e singoli, impegnati in piccoli gesti di accoglienza. Così San Marino: un 18enne del Gambia, ospite da oltre un mese alla casa San Michele. Sono arrivati la settimana scorsa, padre madre e 3 bambini dalla Siria, ospiti in un appartamento della parrocchia di Borgo Maggiore.
Un gesto di accoglienza che nella giornata del rifugiato riceve il plauso del PDCS, segno concreto di attenzione ai deboli e che pone San Marino come primo stato ad aderire ai corridoi umanitari. Dal PDCS l'invito al governo a far sentire la propria voce nelle sedi internazionali perché le cause delle migrazioni di massa siano risolte alla radice. Una San Marino che accoglie ricordata anche dal PSD, deprecando quanti, una minoranza, stanno costruendo argomentazioni che inducono a cadere nella trappola della paura verso lo straniero. Chiudere i confini o costruire muri non porta risultati – scrive il PSD - e l'emergenza umanitaria insegna che non può esserci globalizzazione economica senza globalizzazione umana.
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