I primi 1000 giorni di vita sono una finestra di vulnerabilità, ma anche di opportunità per un buono sviluppo. Oms, Unicef e agenda 2030 dell'Onu puntano gli occhi su questa fascia d'età, compresa tra l'epoca pre-concezionale e i primi due anni del bambino, un periodo di valenza strategica per lo sviluppo psicofisico. E allora l'Authority Sanitaria si unisce all'Istituto superiore di sanità in un'indagine di sorveglianza. I dati raccolti tra luglio 2023 e marzo 2024 servono a definire priorità di intervento e prevenzione e confrontano i numeri sammarinesi con quelli italiani.
"Colgo l'occasione per ringraziare l'Autority Sanitaria - commenta il segretario alla Sanità, Mariella Mularoni - , la nostra unità complessa di pediatria e l'Istituto Superiore di Sanità che ha collaborato alla raccolta di questi dati. Saranno determinanti, saranno tenuti in grande considerazione per le politiche sanitarie future".
Tra i dati preoccupanti a San Marino c'è il consumo di alcol in gravidanza - oltre il 37% dichiara di averlo assunto -, la difficoltà nell'uso del seggiolino, l'utilizzo di schermi da parte di bambini di 11-15 mesi: per l'Oms i piccoli non andrebbero esposti sotto i due anni, e massimo un'ora al giorno sotto i 5 anni. Le sammarinesi in gravidanza fumano pochissimo e meno delle italiane, mentre desta allarme che solo la metà di loro ha intenzione di fare tutte le vaccinazioni al figlio.
"Abbiamo raccolto dati molto importanti - spiega Claudio Muccioli, dirigente Authority Sanitaria -. Ad esempio da noi la copertura dell'acido folico viene fatta da quasi tutte le mamme sia nel periodo della gravidanza che dell'allattamento. Altra curiosità: a San Marino una caratteristica è che le mamme leggono spesso libri ai piccoli di cinque mesi fino a un anno. Questo è un dato importante perché stimola la fantasia del bambino poi nella crescita".
"I risultati di San Marino vengono confrontati quelli nazionali italiani, quelli delle Marche, quelli dell'Emilia Romagna, che in teoria dovrebbero essere simili, ma ci sono alcune differenze interessanti - aggiunge Giovanni Capelli, direttore del Centro nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della salute all'Istituto Superiore di Sanità -. Una cosa che forse ci aspettavamo un po' meglio c'è, e forse è figlia anche un po' di quello che è successo con il Covid, San Marino ha un po' più di esitazione vaccinale nelle mamme. Ma questi dati ci aiutano a scoprire dei settori nei quali poi la sanità pubblica e la prevenzione possono lavorare per rassicurare, per far capire quanto è importante seguire queste misure di prevenzione".
Nel video le interviste a Mariella Mularoni (segretario alla Sanità), Claudio Muccioli (dirigente Authority Sanitaria), Giovanni Capelli (direttore del Centro nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della salute all'Istituto Superiore di Sanità)