L'Iran ha denunciato le "ingerenze" nelle sue questioni interne degli Stati Uniti e della Francia, che hanno criticato l'esclusione dei due principali candidati alle elezioni presidenziali del prossimo 14 giugno. "I funzionari americani hanno una visione semplicistica del sistema elettorale iraniano. Il nostro popolo non sopporta le ingerenze nei suo affari interni", ha dichiarato il ministro degli Esteri Ali Akbar Salehi precisando che "ciascun paese ha il suo sistema elettorale". Il sostegno degli Stati Uniti alla democrazia, ha aggiunto, è "ingannevole. Washington ha sostenuto fino all'ultimo minuto i dittatori che sono stati rovesciati dal movimento del risveglio islamico", espressione con cui gli iraniani chiamano la Primavera arava. Gli Usa e la Francia avevano denunciato una mancanza di trasparenza nella procedura che ha escluso la maggior parte dei candidati alle elezioni, tra cui l'ex presidente conservatore moderato Akbar Hachemi Rafsandjani e di Esfandiar Rahim Mashaie, vicino al presidente Mahmud Ahmadinejad.
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