Si volta pagina. Dopo quasi 40 anni di emarginazione l'Iran torna sulla scena internazionale, scrollandosi di dosso quell'immagine di Stato-paria, impostagli dall'Occidente. Oggi il tanto atteso “Implementation day”, accompagnato anche dalla reciproca liberazione di detenuti da parte di Stati Uniti ed Iran. “Tutte le oppressive sanzioni imposte contro di noi – ha detto il ministro agli esteri Javad Zarif – saranno annullate. L'accordo sul nucleare con i 5+1 – ha aggiunto - reggerà”. E quanto fosse importante questo risultato – per Teheran – lo si è capito chiaramente qualche giorno fa, quando l'Iran ha evitato di rispondere in modo scomposto alla crudele e clamorosa provocazione dell'Arabia Saudita, che aveva decapitato l'Imam sciita Al Nimr. Un accordo che – oltre ai risvolti economici – cambia completamente le carte in tavola nella lotta al terrorismo. Proprio in queste ore, nel Burkina Faso, l'ennesimo attacco contro civili. “Una vendetta contro la Francia e i miscredenti occidentali”, è stato definito nella rivendicazione del ramo nordafricano di Al Qaeda. Tutto è iniziato nella serata di ieri, nella capitale Ouagadougou. Un commando – formato a quanto pare da una quindicina di persone -, ha preso di mira un hotel - frequentato da stranieri e personale Onu -, ed un vicino caffè – gestito da un italiano -, prendendo numerosi ostaggi. Si parla di 27 persone uccise, di 18 nazionalità diverse; almeno 2, i francesi. Poi è scattato il blitz delle forze di sicurezza locali – supportate dalle forze speciali francesi – per liberare l'albergo. Eliminati 3 jihadisti; salvati 126 ostaggi.
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