Nonostante gli appelli del Papa si susseguono nel mondo gli episodi di intolleranza religiosa. In Iraq l'ennesima strage a sfondo interconfessionale, dove 18 componenti di un'unica famiglia sciita - tra cui sei bambini e otto donne - sono stati uccisi nella notte da un commando di uomini armati. L'episodio - riferiscono fonti di polizia - è avvenuto a Latifiya, 40 chilometri a sud a Baghdad. Il massacro non è stato rivendicato: nel Paese sono molti i gruppi sunniti radicali, alcuni dei quali affiliati ad Al Qaida, impegnati in una feroce guerra a colpi di attacchi e stragi con gli sciiti. E' invece salito a 53 morti e 259 feriti il bilancio di una serie di 18 attentati con autobomba che ieri ha colpito Baghdad e alcune aree circostanti la capitale, secondo fonti sanitarie non ufficiali. Il bilancio ufficiale, tuttavia, è più contenuto: 30 morti e 69 feriti. Negli ultimi mesi le autorità di Baghdad hanno polemizzato con i mezzi d'informazione iracheni e stranieri accusandoli di fornire bilanci 'gonfiati' sul numero delle vittime di attentati.
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