Partendo dall'assunto che la principale responsabilità nell'educazione dei figli ricade sui genitori, 90 cittadini hanno sottoscritto un'istanza d'Arengo che chiede “l'introduzione del consenso informato preventivo dei genitori – si legge nel testo – al fine della partecipazione degli alunni alle attività curriculari ed extra-curriculari” previste a scuola, “in particolare ove tali attività in ragione della loro sensibilità rischiano di mettere in discussione il ruolo primario della famiglia nell'educazione dei figli”. In questa fase storica – argomentano i firmatari – è necessario che i percorsi educativi rispettino tutte le famiglie, culture, credo religiosi e sensibilità. L'approvazione della legge sull'Interruzione volontaria di gravidanza rende più urgente il consenso informato – secondo i sostenitori dell'istanza d'Arengo –, anche dal momento che le scuole starebbero per proporre nuovi curricula. In particolare su temi come l'educazione alla cittadinanza, affettiva e sessuale, oltre alla parità di genere e alla diversità culturale. In caso di mancato assenso delle famiglie, la richiesta è quella di riconoscere l'esonero degli studenti e garantire attività alternative.