Riaprire strade interrotte da frane, ripristinare argini e golene, intervenire su canali di bonifica e edifici pubblici: quasi 6mila interventi di somma urgenza necessari all’Emilia-Romagna, per 1,8 miliardi di euro.
Alla luce dell'alluvione che si è abbattuta lo scorso mese sull'Emilia-Romagna, sono 5.885 interventi di somma urgenza da effettuare sul territorio, i cui costi sono stati stimati in oltre 1,8 miliardi. In particolare 516 milioni sono già stati investiti per 972 lavori effettuati e 1.912 in corso d'opera. A tracciare il bilancio dei primi interventi è la vice presidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla Protezione civile, Irene Priolo che invita l'Esecutivo ad agire rapidamente a sostegno delle popolazioni colpite dal maltempo. "Noi dobbiamo correre e spero che il Governo convochi rapidamente un tavolo di confronto - ha osservato ad un incontro in Regione - : rispetto ai dati che abbiamo illustrato, spero che si inizi a pensare non se sono veritieri ma a come trovare le risorse, perché i dati sono veritieri, ma dobbiamo costruire insieme il percorso" per individuare i fondo necessari alla ricostruzione.
"Sono preoccupata", ha sottolineato Priolo, ribadendo che sarà cura della Regione Emilia-Romagna presentare "in anticipo rispetto ai 90 giorni previsti dalla prima ordinanza" sull'ondata di maltempo dei primi giorni di maggio, che ha causato l'esondazione di 14 fiumi, a cui è seguita quella di metà maggio che ha coinvolto altri 31 fiumi, "ma - ha aggiunto - il quadro con la ricognizione puntuale esiste già. Quando presentiamo dei dati lo facciamo perché abbiamo un riscontro dei numeri - ha aggiunto - . I Comuni quando hanno fatto il conteggio dei danni lo hanno fatto tenendo conto dei preziari, in modo da restituire alla Regione un dato coerente".