Un colpo durissimo a quella che è attualmente considerata l’organizzazione criminale più potente in Italia. Colpite da una raffica di arresti le cosche egemoni di Reggio Calabria, della fascia jonica e di quella tirrenica. Ma soprattutto le forze dell’ordine sono riuscite a mettere le manette a Domenico Oppedisano, 80 anni, considerato dagli investigatori l’attuale numero uno della ‘Ndrangheta. Sarebbe stato lui il cosiddetto “capocrimine”: il vertice dell’organismo – chiamato “Provincia” - che comanda su tutte le ‘Ndrine. L’operazione ha colpito pesantemente gli interessi, e le strutture economiche e politico amministrative dell’organizzazione, al Nord. Il boss Pino Neri, ritenuto il capo della mala calabrese in Lombardia, è anche accusato di aver convogliato voti, su indicazione di un insospettabile come il direttore della Asl di Pavia, su un deputato del Pdl. Nel mirino delle cosche, che si riunivano in un centro – paradossalmente dedicato a Falcone e Borsellino – anche il business del’expo 2015. Oltre 300 gli arrestati, sequestrati beni per decine di milioni di euro. “Continueremo la battaglia senza sosta per sradicare la malapianta dell’anti-Stato – ha dichiarato il Premier Berlusconi in una nota -; le misure varate dal nostro Governo e dal Parlamento stanno funzionando”.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
Riproduzione riservata ©