Non c'è posto, bisogna stringersi nella parrocchia che per trent'anni fu di don Oreste Benzi, per assistere alla celebrazione del riconoscimento del percorso per il superamento delle dipendenze. E' la rinascita di 100 ragazzi, durante l’anno, all’interno delle comunità terapeutiche in Italia e nel mondo della Comunità Papa Giovanni XXIII. A celebrare l’Eucarestia, quest'anno, il cardinale Edoardo Menichelli, vescovo di Ancona, che ha ricordato la pena una esistenza fatta di ferite, di miserie, in cui tutto prima si confonde e poi si immola alle sostanze. Uscirne è un cammino in salita, lento, che recupera chi si è stati, compreso i propri sbagli, fino a ritrovarsi persona vera, quella che si vuole essere. Il riconoscimento nel giorno di Santo Stefano perché il 26 dicembre la Chiesa celebra il suo primo martire. La celebrazione per gli oltre 100 ragazzi è un momento di festa, un riconoscimento ufficiale del percorso terapeutico e dell'impegno a vivere la propria vita secondo i valori sperimentati in comunità. Fu proprio don Benzi a volerla: ad oggi ha riguardato migliaia di ragazzi. Quest'anno a terminare il programma terapeutico sono 115, provenienti dalle Comunità terapeutiche presenti in Italia e all'estero: Croazia, Albania, Argentina, Brasile, Bolivia e Cile. Storie diverse, lo stesso dolore di un percorso iniziato da un vuoto, che ha portato alla perdita degli affetti e della dignità, fino all'impegno e la voglia di rimettersi in gioco. Ad una conquista che diventa riconoscimento davanti a tutti, una sorta di battesimo, di rinascita. Insieme. “Per predicare basta avere in memoria molte parole- diceva don Benzi- per comunicare è necessario partecipare ciò che si vive”.
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