Allarme dell'Ue sui migranti. "La crisi umanitaria raggiunge il suo culmine in Grecia. Gli Stati membri accettino con urgenza i ricollocamenti. E' il momento di attuare", così il commissario europeo Dimitris Avramopoulos su Twitter.
Intanto ora che la chiusura della rotta dei Balcani è un dato di fatto, l'Italia è più preoccupata per quello che a settimane potrebbe arrivare sulle coste della Puglia. Con la primavera ed il ritorno della buona stagione, il rischio è infatti duplice: da un lato la riattivazione della via adriatica, dall'Albania; dall'altro una ripresa massiccia di sbarchi nel Mediterraneo centrale, dalla Libia verso Lampedusa e le coste della Sicilia.
Stoccolma minaccia di portare il governo della Merkel di fronte alla Corte di giustizia europea sulla crisi dei profughi se Berlino non rispetterà il regolamento di Dublino riammettendo i migranti che, pur essendosi registrati in Germania, sono passati oltreconfine ed hanno fatto richiesta di asilo in Svezia. Per ora si tratta di 700 persone, ma il timore è che la cifra possa aumentare. Lo riportano i media svedesi citando le parole del ministro svedese Morgan Johansson, al termine del consiglio Giustizia Ue.
Intanto ora che la chiusura della rotta dei Balcani è un dato di fatto, l'Italia è più preoccupata per quello che a settimane potrebbe arrivare sulle coste della Puglia. Con la primavera ed il ritorno della buona stagione, il rischio è infatti duplice: da un lato la riattivazione della via adriatica, dall'Albania; dall'altro una ripresa massiccia di sbarchi nel Mediterraneo centrale, dalla Libia verso Lampedusa e le coste della Sicilia.
Stoccolma minaccia di portare il governo della Merkel di fronte alla Corte di giustizia europea sulla crisi dei profughi se Berlino non rispetterà il regolamento di Dublino riammettendo i migranti che, pur essendosi registrati in Germania, sono passati oltreconfine ed hanno fatto richiesta di asilo in Svezia. Per ora si tratta di 700 persone, ma il timore è che la cifra possa aumentare. Lo riportano i media svedesi citando le parole del ministro svedese Morgan Johansson, al termine del consiglio Giustizia Ue.
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