A San Marino l’allarme non era mai scattato perché, spiega il dirigente del servizio veterinario Maurizio Berardi, “non sono mai trapelati nomi specifici di aziende produttrici di latte o industrie casearie incriminate. Ci arrivano con una discreta frequenza elenchi di prodotti irregolari ma devono possedere determinate informazioni, e in questo caso non c’erano gli elementi per partire con una ricerca specifica. Nel caso in questione – conclude – è difficile valutare fino a che punto si sia trattato di un rischio reale o solo mediatico”.
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