'La legge di stabilita' che stiamo per presentare sarà' cruciale. Conterrà' un programma di bilancio molto importante, che prevede anche un consistente taglio delle tasse sul lavoro, un punto per noi fondamentale''. Enrico Letta, anche a New York, alla sua prima volta nelle vesti di primo ministro, parla di economia e dei difficili passaggi che il suo governo e' chiamato ad affrontare nei prossimi giorni. Dopo Ottawa, anche a margine dell'assemblea Onu, ospite dell'autorevole Council of Foreign Relations, conferma l'intenzione di tirare dritto con il suo governo 'di servizio', proponendo alla maggioranza, in occasione della legge di stabilita' una linea chiara da seguire per tutto il 2014. Proprio nella sede di questo celebre think tank, lungo l'elegante Park Avenue, il suo predecessore, Mario Monti, annuncio' l'anno scorso la sua discesa in campo. Oggi invece questo incontro cade nel mezzo di un delicato scontro sui temi della politica economica. E Letta non si sottrae alle domande, confermando di essere fiducioso che, malgrado le tante fibrillazione interne, alla fine ''prevarrà la stabilita''. Tra il pubblico c'e' anche Massimo D'Alema, a New York per partecipare ai lavori della Clinton Foundation. Al termine dell'incontro spiega che la sua presenza la' ha un valore di vicinanza al governo italiano: ''Sono stato qui spesso in passato e mi sembrava normale esserci oggi ad ascoltare il presidente del consiglio italiano''. Un gesto di attenzione e di rispetto, malgrado sulle sorti di Telecom tra lui e Letta oggi si registrano vedute molto diverse. Soprattutto per quanto riguarda le modalità' con cui venne privatizzata ai tempi del governo guidato proprio dal 'leader Maximo'. Gli interlocutori americani chiedono apertamente di Silvio Berlusconi e delle sue sorti giudiziarie, definendolo ''l'elefante nella stanza'', come dire il convitato di pietra. Letta si schermisce, ma non si sottrae: ''pensavo di parlare qui di primavera araba, e non di Berlusconi. Ma so che nel mondo globale dei media e' un tema favorito. Questo e' il gioco e sono pronto a giocarlo. Posso dirvi che troveremo una soluzione nel rispetto della legge e alla fine la stabilita' prevarrà'''. Quindi ricorda che il suo governo ha portato avanti una importante riforma della giustizia civile: ''Tutti parlano dei problemi del penale, ma il nostro vero problema e' la lunghezza dei processi civili. E' il primo ostacolo per gli investitori stranieri quando tentano di venire da noi. Risolvere questo problema e' una nostra priorità''. Proprio per rilanciare l'immagine dell'Italia nei confronti degli investitori, Letta rilancia da New York il piano 'Destinazione Italia', per attrarre risorse. Prima al board del New York Times, poi durante un pranzo a Bloomberg con i massimi esponenti della comunità' economica newyorchese, compreso il segretario al Tesoro Lew, Letta punta a rilanciare l'immagine dell'Italia come Paese credibile: ''In queste ore sto facendo incontri con molti investitori internazionali che guardano all'Italia con un punto interrogativo: vogliono capire - spiega - se e' un paese stabile e se le cose che si dicono poi vengono fatte. Io qui porto il piano di 'Destinazione Italia', e l'impegno delle riforme strutturali che abbiamo fatto e che stiamo facendo e che fanno del nostro paese una realtà con i conti a posto, in grado di creare occupazione e crescita''. Un impegno che prosegue domani, quando Letta andrà' a Wall Street e terra' un breve intervento agli operatori della borsa più' importante al mondo.
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