Il primo è l’uomo che ha dichiarato guerra agli evasori del fisco, dunque anche a chi risulta residente all’estero, San Marino compreso, ma continua ad avere il centro dei propri interessi in Italia; il secondo è l’uomo che ha messo le banche sammarinesi nel mirino, prima con l’operazione Re Nero, poi con l’operazione Varano, e che è riuscito a decapitare i vertici della prima storica banca di San Marino, la Cassa di Risparmio. Ieri, a Forlì, i due si sono incontrati, poco prima di mezzogiorno, ed anche se il contenuto del colloquio resta riservato, si può intuire come Di Vizio possa essere in possesso di alcune informazioni ritenute preziose dal direttore Befera. Ad esempio, gli italiani che avrebbero portato capitali all’ombra del Titano. Ieri l’Agenzia delle Entrate ha dovuto smentire la notizia di aver ricevuto nomi da San Marino: lo stesso Dipartimento alle Finanze ha puntualizzato di non aver consegnato alcuna lista, ma di essersi confrontato solo sui numeri, che tra l’altro sono di gran lunga inferiori a quelli diramati dall’Agenzia qualche settimana fa. Si sarà parlato dunque di evasori, di rapporti tra Forlì e San Marino, ed ora con lo scudo fiscale alle porte, che consentirà il rientro dei capitali dall’estero, gli ispettori del fisco potranno contare anche su una task force composta da uomini della stessa Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza.
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