Più silenziosi all'inizio, più intemperanti e urlanti alla fine, e almeno uno ha preteso una poppata extra sotto gli affreschi di Michelangelo, per la quale peraltro il Papa aveva dato preventivamente il permesso. Clima informale, ma ugualmente di preghiera, per i primi battesimi che papa Francesco, come un semplice parroco, ha amministrato a 32 neonati nella cappella Sistina, rispettando una tradizione inaugurata da Giovanni Paolo II. Trentadue bimbi, più o meno equamente divisi tra maschi e femmine, con i genitori e tanti fratellini più grandi; tra loro, due piccole si chiamano "Francesca", forse in onore del nuovo Papa, e due lo hanno tra gli altri propri nomi: si tratta di "Maria, Allegra, Alessandra, Francesca" e di "Emma, Francesca, Maria". "Francesco" al maschile, invece, non compare né come primo né come altro nome per nessuno dei neonati, tra i quali però c'è un "Samuel" che come terzo nome si chiama "Jorge", come Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco. Tra le bimbe anche Giulia, 7 mesi, figlia di una coppia sposata solo civilmente. Il Pontefice ha impresso uno stile semplice alla cerimonia soprattutto grazie a una brevissima ma efficacissima omelia a braccio, centrata sul concetto che la "fede" è l'"eredità più importante" che i genitori possono lasciare a un figlio. Da Gesù a noi, ha spiegato, attraverso il battesimo c'è stata una "catena ininterrotta", "questi bimbi sono anello di una catena, voi genitori - ha detto il Papa - avete un bambino o una bambina per battezzare, ma dopo alcuni anni saranno loro che avranno un bambino o una bambina da battezzare e poi un nipotino, questo è la catena, voi siete trasmissori della fede, avete il dovere di trasmettere la fede a questi bambini, è la più bella eredità che gli lascerete, la fede, soltanto questo. Oggi - ha concluso - portate a casa questo pensiero: dobbiamo essere tramissori di fede e pensata e a questo, come possiamo essere ogni giorno trasmissori della fede". "Oggi canta il coro, - ha commentato sorridendo - ma il coro più bello è quello dei bambini, alcuni piangeranno, se hanno fame o hanno qualcosa; se hanno fame, mamme, dategli da mangiare, tranquille". Non di rado durante i battesimi nella Sistina con i papi, mamme hanno offerto il seno e padri il biberon ai piccoli più intemperanti. Per Bergoglio è stato l'esordio dei battesimi pubblici nella Sistina, anche se da quando è stato eletto lo scorso marzo ha battezzato privatamente alcuni piccoli. Nella udienza generale di mercoledì scorso, inaugurando un ciclo di catechesi sui sacramenti, il Pontefice aveva affermato che "il battesimo non è una formalità, è un atto che tocca in profondità la nostra esistenza, non è lo stesso un bambino battezzato e un bambino non battezzato, non è lo stesso una persona battezzata o una persona non battezzata, no, con il battesimo veniamo immersi nel più grande atto d'amore di tutta la storia e grazie a questo possiamo vivere una vita nuova, non più in balia del peccato e della morte, ma nella comunione con i fratelli".
Riproduzione riservata ©