Sfilano ancora una volta a Parigi, in un clima di altissima tensione, gli oppositori alla legge sulle nozze e le adozioni delle coppie gay, una norma già promulgata. Le autorità temono nuove violenze dopo quelle degli ultimi cortei e hanno schierato 4.500 poliziotti nelle strade. Le nozze gay sono legge da otto giorni in Francia e il primo matrimonio gay sarà celebrato a Montpellier mercoledì prossimo, ma i francesi contrari e organizzati non rinunciano a un'ultima dimostrazione di forza. Quattro i cortei, tre organizzati dal collettivo più noto, la 'Manif pour tous' e un dagli integralisti cattolici di Civitas. Treni e pullman sono arrivati dalle province nel giorno della festa della mamma in Francia, e nonostante il ministro dell'Interno, Manuel Valls, abbia "sconsigliato" di partecipare alle famiglie con bambini. Gli organizzatori puntano ancora una volta a "superare il milione di persone in piazza", come il 24 marzo. Prima ancora della manifestazione, ieri sera, 56 militanti anti-nozze gay sono stati fermati stanotte dopo un "blitz" a sorpresa sugli Champs-Elysees. Frigide Barjot, figura finora simbolo della 'Manif pour tous', è sembrata ormai superata dagli eventi e incapace di controllare gli irriducibili della sua schiera, al punto da annunciare la sua assenza alla manifestazione di oggi dicendosi minacciata. Secondo un sondaggio pubblicato oggi, 3 francesi su 4 ne hanno abbastanza di manifestazioni sul tema delle nozze gay, soprattutto adesso che la legge è stata votata.
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