Una buona notizia anche per chi non sa rinunciare a un piccolo break a metà mattinata con annessa visitina al bar all’angolo. Quei pochi minuti rubati alle ore di lavoro aiutano a produrre di più e meglio. Una sorta di boccata d’ossigeno che toglie di quantità ma aggiunge di qualità all’attività in ufficio o sui banchi di scuola. Lo afferma il dipartimento di Psicologia della New York University che ha pubblicato sulla rivista Neuron un articolo in cui spiega quanto e come la pausa favorisca la concentrazione, l'apprendimento e la memorizzazione di ciò che si è appena incamerato nel cervello. Ben vengano quindi non solo l'intervallo canonico per il pranzo, ma anche il riposo mentale di pochi minuti che può dare un piccolo stop per sorseggiare una bibita o sgranocchiare uno snack. In parole povere la pausa è un momento in cui il cervello lavora per noi mentre ci rilassiamo. Non più quindi una fuga che rallenta la produttività, sempre che non se ne abusi.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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