La burocrazia blocca alla frontiera della Bosnia per un’ora il Tre Penne, impegnato domani in Europa League. Un incidente in cui è incappato il pullman Fratelli Benedettini e che riporta l’attenzione su accordi ai quali San Marino non ha aderito e che permettono oltre alla libera circolazione dei mezzi extra UE in territori dell’Unione, anche il transito in Paesi Terzi. Per essere in regola occorre richiedere di volta in volta le dovute autorizzazioni, "ma in questa occasione la trasferta è stata confermata solo venerdì – spiega l’amministratore delegato della ditta – e non c’erano i tempi tecnici per adeguarsi". In realtà per aggirare il problema sarebbe bastato affidarsi ad un mezzo italiano, ma l’orgoglio nazionale di Roberto Benedettini lo ha portato a rischiare pur di fare viaggiare i giocatori su un pullman con targa sammarinese. “In fondo ci è andata bene – spiega – rischiavamo una multa salata e il fermo del mezzo alla dogana. A quel punto la squadra si sarebbe dovuta appoggiare ad un vettore bosniaco. Ce la siamo cavata grazie all’intervento di un doganiere che ha fatto uno strappo alla regola.” Le ditte di trasporto attendono che la situazioni si sblocchi, che arrivi una firma che porti ad automatismi. Ma San Marino sta ancora aspettando risposte dall’Italia circa l’accordo internazionale Interbus. Si teme, infatti, che la sua adesione possa inficiare l’intesa già in vigore con il bel paese. Un rischio che la Repubblica non vuole correre, soprattutto in un momento in cui i rapporti bilaterali non sono idilliaci.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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