E' stato il Presidente Russo Vladimir Putin ad annunciare l'intesa per la tregua in Siria. Tre accordi che prevedono il cessate il fuoco dalla mezzanotte ed anche l'impegno ad iniziare le trattative di pace. L'intesa – ha detto Putin - è stata firmata dal Presidente Assad e dalle forze di opposizione moderate. L'Esercito Libero Siriano, ha confermato l'adesione al cessate il fuoco, ma a minare la tregua ci sono innanzitutto gli esclusi: resterebbero, infatti, fuori dall’accordo le milizie curdo siriane appoggiate dagli Stati Uniti, alcuni gruppi islamisti, come gli ex Al Nusra e naturalmente, l’Isis, trincerato nella parte nord orientale del Paese. Dalla mezzanotte dunque comincia una tregua che lo stesso Putin ha definito “fragile”. Del resto lo scacchiere geopolitico siriano è eccezionalmente complesso. Basti dire che Assad, sostenuto dai russi, oggi ha dichiarato che la Turchia – anch'essa alleata dei russi nel quadrante siriano – è un paese che sostiene i terroristi. E nelle stesse ore in cui veniva annunciato il cessate il fuoco le armi non hanno certo taciuto. L'Osservatorio nazionale per i diritti umani – Ondus – ha riferito che almeno 15 persone, fra cui 5 minorenni, sono morte in "massicci bombardamenti" aerei e di artiglieria delle forze governative su aree ribelli alle porte di Damasco.
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