L'introduzione della figura dell'amministratore delegato, un cda piu' snello non piu' eletto dalla Vigilanza, il presidente di garanzia. Sono i punti salienti della riforma della governance Rai che l'aula del Senato ha approvato oggi per alzata di mano, cioè senza la registrazione dei voti. Nessuno infatti ha chiesto di votare con procedimento elettronico. La votazione è avvenuta immediatamente dopo quella della legge di Stabilità che è passata con 162 sì, e a pochi minuti dai saluti finali: Senato riconvocato per il 12 gennaio. La scorsa settimana tutto era saltato all'ultimo momento per la mancanza del numero legale. Le norme già approvate alla Camera sono state confermate oggi al Senato. Quindi senza novita' rispetto al testo arrivato dalla Camera. A Montecitorio erano state introdotte alcune modifiche relative, tra l'altro, alla pubblicazione degli stipendi dei dirigenti oltre 200mila euro (compresi i giornalisti, ma escluse le star della tv) e alla previsione di una consultazione pubblica prima del rinnovo della concessione il prossimo anno. Dall'entrata in vigore della legge l'attuale dg Antonio Campo Dall'Orto acquisira' i poteri previsti dalla riforma per l'ad, mantenendo comunque quelli attuali.
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