In una zona un tempo ricca e dinamica, oltre 7500 persone, anche con figli a carico, si trovano in stato d'indigenza. Cifra drammatica, quella diffusa dalla Caritas riminese, ma purtroppo prevedibile, considerato il trend degli ultimi anni e la recessione che continua a mordere. Tra i numeri del report, tuttavia, è possibile trovare un elemento di speranza, almeno in apparenza: nel 2013 il Centro di ascolto della Caritas ha incontrati 2407 persone, 123 in meno rispetto al 2012. Un timido segnale di uscita dalla crisi? Secondo i volontari le ragioni sono altre. Innanzitutto – tra gli stranieri – diversi hanno scelto di tornare in patria; il sogno di benessere, in Italia, è finito, si ritorna a casa. Altre persone, invece, si sono completamente rassegnate: non chiedono più aiuto alla Caritas, si sistemano in giacigli di fortuna e vivono alla giornata. Nei casi più estremi c'è chi ha scelto il carcere come soluzione al proprio disagio: alcuni ex detenuti hanno dichiarato di aver compiuto azioni illegali solo per poter godere di un posto sicuro in cui dormire e poter mangiare.
Giammarco Morosini
Giammarco Morosini
Riproduzione riservata ©