Si sono concentrati su Bankitalia e Istituto Banche Popolari i riflettori di Report nella seconda puntata dedicata alla Repubblica di San Marino. Al centro dell’attenzione: sempre il gruppo Delta e il suo controllo, ma guardando principalmente alle autorizzazioni concesse ad operare e alle ispezioni successive alla nuova codificazione delle banche sammarinesi, decisa dal Governatore Mario Draghi. In particolare dalla nuova puntata emerge la volontà di cessione delle quote della Cassa di Risparmio in Delta che, secondo il servizio, sarebbe stata espressa a Matteo Arpe, del gruppo Sator. Che la Cassa di Risparmio stia pensando di ricollocare sul mercato quote delle sua partecipazioni nel gruppo Delta è non solo possibile ma verosimile; che a Matteo Arpe si fosse pensato come probabile advisor della Cassa dopo il terremoto che ha travolto i vertici è un fatto che corrisponde alla realtà, ma che Banca Centrale abbia incaricato Arpe di procedere alla dismissione nel gruppo Delta sembrerebbe pura fantasia. Primo perché Banca Centrale potrebbe casomai suggerire alla Cassa una simile scelta, considerato che le azioni sono detenute dal gruppo bancario privato; secondo perché, non potrebbe essere un organo di vigilanza sammarinese ad interferire nell’assetto societario di un gruppo italiano, seppur partecipato in maniera massiccia dalla banca che ha sede sul Titano. Della questione se ne occuperanno i tre esperti nominati dal Cda di Carisp: l’avvocato Giuseppe Iannaccone, e i due docenti universitari bolognesi: Giuseppe Lusignani, e Marco Lamandini. Insomma nella vicenda ci sarebbe un po’ di confusione. Particolare interesse, nel mondo finanziario, ha destato invece la notizia del trasferimento alla Procura della Repubblica di Milano del fascicolo che riguarda l’ispezione compiuta da Bankitalia negli uffici dell’Istituto Banche Popolari, in merito alla negoziazione degli assegni sammarinesi.
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